Marco Boato - attività politica e istituzionale | ||||||||||||||||
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Rovereto, 15 marzo 2001 L’annuncio del nuovo progetto Università per Rovereto che è stato dato lunedì 12 marzo rappresenta una occasione straordinaria di sviluppo scientifico e culturale, ma anche socio-economico, per la città di Rovereto, per tutto il suo comprensorio e anche in una dimensione assai più ampia. Sono d’accordo con tutti coloro – dal rettore Massimo Egidi al vicerettore Fausto Giunghiglia, dal sindaco Roberto Maffei al vicesindaco Donata Loss, dai membri roveretani del Consiglio di amministrazione dell’Università Mario Marangoni e Livio Caffieri al presidente Dellai e al vicepresidente Pinter della Giunta provinciale, – che hanno sottolineato l’importanza eccezionale del piano di sviluppo universitario che è stato pubblicamente annunciato. La singolare sinergia tra l’Università, nei suoi vertici accademici e nel suo consiglio di amministrazione, la Provincia ai suoi massimi livelli, e il Comune di Rovereto esprime l’importanza dell’impegno, la qualità del progetto e il livello della sfida verso il futuro che coinvolge l’intera comunità di Rovereto, nella sua dimensione scientifica e culturale, ma anche nel suo tessuto socio-economico. In molti hanno lavorato perché si arrivasse a questo appuntamento, ma in primo luogo- senza nulla togliere ai meriti e all’impegno di tutti gli altri – va ricordato il ruolo svolto in questi anni dal rettore Massimo Egidi e dall’assessore, oggi anche vicesindaco, Donata Loss. Difficoltà, remore, resistenza ci sono state in passato, altre ce ne saranno sicuramente anche in futuro. Ma è assolutamente miope e anche un po’ meschino parlare di una operazione "pre-elettorale", trattandosi di un progetto che nasce da lontano e che si proietta in un futuro assai più ampio di qualche contingenza politica. Non si può lamentarsi, come si è fatto nel recente passato, quando è sembrato che gli ostacoli diventassero insormontabili e che si verificassero pesanti battute d’arresto, e poi lamentarsi di nuovo e sollevare obiezioni e sospetti strumentali, quando il progetto Università a Rovereto esce finalmente dal limbo delle speranze e si proietta invece nella dimensione operativa, con prospettive e ambizioni di altissimo livello. Certo, non è con lo scetticismo e con le critiche distruttive che si può investire sul futuro. Bisogna crederci, mettere insieme tutte le energie, coinvolgere tutti i soggetti interessati alla graduale, ma anche piena realizzazione di questo progetto. Occorrono risorse finanziarie e spazi fisici, ma anche e soprattutto risorse umane ed energie intellettuali. Si apre davvero una occasione storica per Rovereto e per il suo sviluppo culturale e socio-economico, in un contesto in cui anche il MART si avvicina sempre più all’appuntamento decisivo con la sua piena realizzazione. Non riconoscere l’importanza di questo progetto, non accompagnarlo con la fiducia e con la piena disponibilità operativa, sarebbe un venir meno alle responsabilità di ciascuno: al di là dei diversi ruoli istituzionali, delle diverse collocazioni politiche e delle diverse sensibilità culturali - diversità tutte legittime, ma che non possono e non debbono offuscare l’interesse e l’impegno per il bene comune. Marco Boato
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